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Musica e demenza

La demenza è un gruppo di disturbi cerebrali che possono causare perdita di memoria, confusione e cambiamenti di umore. L'Alzheimer è il tipo più comune di demenza e si verifica quando le cellule nervose del cervello vengono danneggiate, rendendo più difficile per il cervello comunicare. Tuttavia, gli studi dimostrano che la musica può avere un impatto positivo sui sintomi della demenza. La musica dal vivo o preregistrata può aiutare con agitazione, ansia e depressione e allo stesso tempo migliorare il linguaggio. Le playlist personalizzate possono anche aiutare a ridurre i sintomi. La musica stimola il movimento e rilascia sostanze chimiche che promuovono emozioni positive. Regioni del cervello come il lobo frontale, il lobo temporale e l'amigdala vengono attivate durante l'elaborazione della musica. Tuttavia, gli effetti della musica possono variare a seconda dello stadio della malattia dell'individuo e delle esperienze personali. Le persone con perdita dell'udito sono più suscettibili all'Alzheimer, il che suggerisce una connessione tra udito e salute cognitiva.

 

Standardizzare i protocolli di musicoterapia è una sfida perché esistono diversi tipi e stadi di demenza. Gli approcci empirici alla musicoterapia, guidati dall’osservazione clinica e dalla ricerca sulla cognizione musicale, possono aiutare a migliorare la funzione cognitiva e il benessere emotivo. La musicoterapia neurologica (NMT) è un approccio scientifico in cui terapisti qualificati utilizzano elementi musicali come ritmo e melodia per coinvolgere i pazienti. Combinare la conoscenza scientifica con l'espressione musicale è fondamentale per creare musica che soddisfi le esigenze dei pazienti. La NMT è un eccellente esempio di questo approccio, che unisce scienza e musica per migliorare la cura della demenza.​

L'efficacia della musica originale composta per la cura della demenza

Questo progetto di ricerca mira a indagare l'efficacia della musica originale nell'alleviare sintomi specifici della demenza. È necessaria più letteratura scientifica riguardo alla necessità di studiare ulteriormente gli effetti della composizione musicale originale. Mentre alcuni studi hanno esaminato l’impatto di melodie non familiari sui pazienti affetti da demenza analizzando le loro risposte a elementi musicali come le interruzioni ritmiche, la ricerca iniziale ha mostrato risultati promettenti testando composizioni originali nelle case di cura. Coinvolgere i pazienti nella scrittura di canzoni, facilitata dai musicoterapisti, è una pratica comune che promuove la stimolazione cognitiva e la creatività. Le indagini cliniche hanno esplorato l’impatto delle nuove canzoni sulla memoria. Tuttavia, esistono ancora dei limiti nell’affrontare i diversi tipi di demenza. Questo progetto enfatizza la creazione di musica originale basata su principi scientifici per contribuire al progresso della conoscenza scientifica e alla ridefinizione delle pratiche di cura della demenza.

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Il potere terapeutico della musica rilassante

Numerosi studi scientifici hanno evidenziato il potenziale della musica rilassante nell’alleviare l’agitazione tra gli individui affetti da demenza. La ricerca condotta nelle case di cura ha dimostrato che ascoltare musica durante i pasti nelle strutture per anziani può calmare i residenti con disturbi cognitivi. La ricerca ha scoperto che la musica con un ritmo lento tra 80 e 100 battiti al minuto può aiutare a ridurre i comportamenti agitati. Il tempo è il fattore più critico nel rilassare i pazienti, seguito dalla melodia e dal ritmo. Inoltre, strumenti specifici come il pianoforte e gli archi sono più rilassanti rispetto alle percussioni o agli ottoni.
Nel frattempo, la voce evoca ricordi e risposte emotive. Le playlist personalizzate hanno anche dimostrato effetti positivi sui sintomi della demenza, come la riduzione dell’agitazione e il miglioramento dell’umore, suggerendo una potenziale alternativa senza la presenza di un musicoterapista. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le diverse risposte dei pazienti, in particolare per quanto riguarda i diversi tipi di demenza.

L'influenza della familiarità nella musicoterapia nella cura della demenza

La ricerca esplora gli effetti della musica familiare e non familiare sui pazienti affetti da demenza. La musica non familiare può ridurre l’attenzione ed evitare ricordi negativi, mentre la musica familiare stimola il cervello e aumenta la consapevolezza di sé. Alcuni esperti sostengono che il ritmo sia più importante della familiarità. Gli studi dimostrano che la musica familiare attiva il lobo frontale del cervello. Al contrario, la musica non familiare riduce l'attivazione nella corteccia frontale. La musica familiare può evocare ricordi sia positivi che negativi. La creazione di musica originale può stimolare specifiche regioni del cervello, favorendo il rilassamento del paziente. Salvatore Petrone suggerisce che creare musica originale, percepita come non familiare, stimola particolari aree cerebrali e induce una minore reattività nei pazienti, favorendo il rilassamento.

L'influenza degli strumenti musicali nella cura della demenza

Vari strumenti musicali sono fondamentali per migliorare la cura della demenza attraverso la musicoterapia. La ricerca indica come strumenti specifici influiscono positivamente sul benessere dei pazienti. I professionisti nella cura della demenza utilizzano più frequentemente strumenti musicali specifici. Il pianoforte e gli archi, se suonati senza intoppi, offrono un'influenza calmante. L'arpa, nota per i suoi toni rilassanti, influenza positivamente la pressione sanguigna e il livello di dolore dei pazienti. Strumenti antichi come la lira continuano a trovare impiego nella terapia focalizzata sul rilassamento. Un sondaggio tra i musicisti evidenzia associazioni tra strumenti e qualità emotive. Ad esempio, l'arpa è legata a toni belli e calmi, mentre il flauto evoca suoni leggeri. Il ritmo, principalmente attraverso gli strumenti a percussione, ha avuto un impatto positivo sull’attenzione e sulle risposte dei pazienti. Il progetto di Salvatore Petrone seleziona strumenti come pianoforte, arpa, flauto, lira e archi per creare musica rilassante. Salvatore ha escluso gli strumenti a percussione che possono stimolare il movimento per garantire un'esperienza calma e tranquilla ai nostri pazienti.

Musica per demenza: melodia e altezza al centro della composizione

La percezione della melodia e dell'altezza delle note, nota come altezza, è cruciale nella musicoterapia per la demenza. Le variazioni nella percezione della melodia possono essere influenzate dall'altezza delle note, il che può rappresentare una sfida, in particolarelly per anziani o persone affette da demenza. Allo stesso tempo, la stessa melodia può evocare emozioni diverse. La ricerca sottolinea l'importanza dell'altezza, indicando che una struttura lineare con salti di nota minimi è l'ideale per una melodia rilassante. I ricercatori sottolineano inoltre che la struttura metrica e gli accenti ritmici sono cruciali nell’elaborazione e nella memorizzazione della melodia. Le sincopi nel ritmo possono introdurre tensione. Le melodie possono trasmettere felicità, tristezza, rabbia e paura. Le melodie ascendenti generano felicità, mentre la scelta della tonalità della canzone non è così cruciale per il rilassamento del paziente. Nelle prime fasi dell'Alzheimer, i pazienti spesso mantengono la capacità di riconoscere melodie familiari, ma memorizzare nuove melodie è impegnativo. Questo progetto mira a creare nuove melodie rilassanti con un intervallo stretto tra le note e note ascendenti per evocare stati d'animo positivi nei pazienti con demenza.

L'influenza del timbro sulla musicoterapia per la cura della demenza

Il timbro è un elemento essenziale del suono che distingue diversi strumenti e svolge un ruolo fondamentale nella musicoterapia per la cura della demenza. L'elaborazione del timbro avviene in specifiche regioni del cervello, che influenza il riconoscimento e le risposte emotive. Sebbene la connessione tra timbro ed emozioni non sia completamente compresa, qualsiasi modifica apportata ad esso può avere un impatto sulle reazioni emotive.

Il timbro di uno strumento influenza la percezione della tensione o del rilassamento nella musica. Inoltre, ha un impatto significativo sulla piacevolezza della musica. Timbri più complessi, dove gli armonici si sovrappongono, possono mettere alla prova il nostro sistema uditivo. Gli studi hanno anche dimostrato che la complessa analisi spettrale del suono di alcuni strumenti musicali può evocare sentimenti negativi.

Le critiche agli studi sul timbro hanno evidenziato la necessità di una ricerca più interdisciplinare e di una limitata diversità dei partecipanti. Inoltre, alcuni tipi di demenza, come la SD o la PNFA, possono ostacolare il riconoscimento degli strumenti a causa della diminuzione delle regioni cerebrali.

Sulla base di questa ricerca, l'autore del progetto ha scelto timbri più morbidi, come il pianoforte o l'arpa (se suonati correttamente), per creare musica piacevole e accessibile per i pazienti affetti da demenza.

Consonanze e dissonanze in musicoterapia

Il concetto di consonanza e dissonanza in musica è strettamente legato alla sovrapposizione di frequenze, chiamate "overtones" in inglese e "armonici" in italiano. Gli armonici si riferiscono alle frequenze che completano la frequenza fondamentale di una nota. Ad esempio, gli armonici si sovrappongono quando due o più note adiacenti vengono suonate contemporaneamente sul pianoforte. Negli accordi dissonanti, questa sovrapposizione di frequenze complementari rende difficile per l'orecchio identificare gli armonici che appaiono vicini tra loro, come percepiscono le cellule cocleari.

Gli studi PET rivelano che il cervello elabora gli accordi consonantici maggiori e minori in modo diverso. Gli accordi consonantici maggiori inducono un senso di felicità, mentre gli accordi minori evocano tristezza ed emozioni intense. Le risposte emotive agli accordi minori coinvolgono regioni cerebrali diverse rispetto alle risposte agli accordi maggiori. Le persone generalmente percepiscono gli intervalli e gli accordi consonanti come piacevoli, mentre quelli dissonanti sono spiacevoli. Ricerche recenti indicano che l’esposizione alla cultura musicale occidentale può influenzare questa percezione di consonanza e dissonanza e che è meno legata a un fattore strutturale nel nostro cervello.

Approfondimenti da esperti 

 

Questa sezione discute gli spunti raccolti dalle interviste con esperti di musicoterapia per persone affette da demenza. Le conversazioni erano incentrate sulla creazione di musica nuova e rilassante che possa aiutare ad alleviare i sintomi, migliorare il benessere e affrontare varie sfide legate alla demenza.

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Dan Cohen, il fondatore del progetto Music and Memory, sottolinea l'importanza della musica personalizzata nel trattamento della demenza. Pur riconoscendo il potenziale della musica originale, sottolinea anche l’importanza di un approccio globale. Incoraggia a condurre ricerche e ad aumentare la consapevolezza su come la demenza influenza la percezione musicale in modo complesso.

Dan Cohen è una figura di spicco nel documentario pluripremiato 'Alive Inside', che ha vinto al Sundance Film Festival del 2014. Il film è stato trasmesso su Netflix, Amazon Prime e Vimeo Festival. Il lavoro di Cohen prevede l'uso della musica come forma di terapia nelle case di cura per anziani, con un impatto significativo. Il documentario mostra la sua dedizione alla terapia musicale per gli anziani.

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Concetta Tomaino è un pioniere nel campo della musicoterapia. Ritiene che la qualità del suono e l'uso di strumenti delicati, come il pianoforte, siano fondamentali in questa terapia. Tomaino consiglia di evitare suoni aspri e sottolinea l'importanza dei ritmi lenti. Suggerisce inoltre di osservare attentamente le reazioni dei pazienti. Il contributo di Tomaino ha avuto un impatto significativo sulla decisione di prevenire i ritmi di percussioni, che possono scatenare crisi epilettiche.

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Sara Santini, leader del Sound Project, ha sottolineato gli effetti positivi della musica sui sintomi della demenza. Sottolinea l'impatto emotivo della musica e il suo potenziale di stimolare reazioni negli individui affetti da demenza. Secondo Santini, i suoni elettronici possono rappresentare una sfida per gli anziani che hanno familiarità con la musica classica.

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Conclusione: le interviste agli esperti hanno fatto luce sul complesso mondo della musicoterapia per i pazienti affetti da demenza. Hanno sottolineato l’importanza di un approccio personalizzato e completo incentrato sulla qualità del suono, sulla selezione degli strumenti e sul coinvolgimento emotivo per creare interventi efficaci.

Analisi delle playlist di Spotify

Salvatore ha esaminato 40 brani musicali commercializzati come adatti a soggetti affetti da demenza. I brani sono stati selezionati da diverse playlist presenti su Spotify, con l'obiettivo di raccogliere idee e spunti per comporre nuovi brani che possano migliorare la qualità della vita delle persone affette da demenza.

È stata utilizzata una metodologia dettagliata per raccogliere informazioni dai brani musicali selezionati e organizzarle in tabelle. Questo approccio ha consentito una comprensione approfondita della musica, guidando la creazione di nuove canzoni nel progetto.

Sorprendentemente, la ricerca ha rivelato che molti dei brani musicali esaminati presentavano caratteristiche contrarie a quelle suggerite dalla ricerca scientifica per le persone affette da demenza. I brani erano grezzi e poco tranquillizzanti, evidenziando la necessità di criteri più attenti nella selezione della musica per questo pubblico. Per proteggere la privacy, non possiamo rivelare i nomi di questi brani musicali.

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Conclusione: l'analisi di 40 brani musicali per il relax in soggetti affetti da demenza ha prodotto risultati significativi. Anche se alcuni brani non hanno raggiunto il livello di relax atteso, questo studio ha motivato l’autore a comporre nuova musica che sia più adatta alle persone affette da demenza. Sottolinea l’importanza di selezionare la musica appropriata per le persone affette da demenza per aiutarle a sentirsi serene e rilassate.

Esplorare la qualità del suono con l'analisi spettrale in Cubase 12

 

Salvatore ha utilizzato l'analisi spettrale in Cubase 12 per indagare su come gli strumenti musicali creano il suono. La sovrapposizione degli armonici è fondamentale nel modellare la percezione del suono, determinando lo sviluppo di un timbro noto come "grezzo". La coclea del nostro sistema uditivo fatica a distinguere tra frequenze molto vicine tra loro. Il grafico illustra che i suoni grezzi producono uno spettrogramma meno distinto e più denso rispetto ai suoni dai toni tenui.

Inoltre, la figura seguente mostra un possibile approccio per lo sviluppo della musica per individui affetti da varie forme di demenza.

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Strategia di creazione musicale per la demenza

Salvatore intende utilizzare diverse strategie per creare musica per vari tipi di demenza, come suggerito dalla letteratura scientifica. La musica personalizzata su misura per il tipo specifico di demenza può avere effetti positivi.

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Esperimento musicale con individui affetti da demenza

Salvatore ha condotto uno studio per esaminare il potenziale impatto di brani musicali originali su individui affetti da demenza. Lo studio presentava alcune limitazioni dovute all’assenza di protocolli standard, a risorse limitate e alla necessità di un gruppo di controllo. La ricerca ha coinvolto pazienti affetti da vari tipi di demenza, tutti nelle fasi iniziali o intermedie della malattia. Cinque pazienti hanno partecipato a due sessioni musicali tenutesi nella stessa settimana. Prima e dopo ogni sessione sono state osservate risposte cognitive e psicologiche, come memoria, umore e parametri vitali come pressione sanguigna e ossigenazione. Durante le sessioni, i pazienti indossavano le cuffie in una stanza silenziosa per evitare distrazioni.

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Analisi dei dati

L'analisi dei dati dello studio ha dimostrato che i pazienti hanno avuto esiti positivi. Circa il 60% dei pazienti ha mostrato un miglioramento del proprio umore e delle capacità comunicative. Durante le sedute, i pazienti hanno mostrato atteggiamenti non violenti e non acomportamenti aggressivi, il che è un segnale positivo. Le osservazioni sono state interessanti anche dal punto di vista fisiologico, poiché è stato riscontrato un aumento dell’ossigenazione del sangue e della temperatura corporea, che si allinea con gli effetti rilassanti della musica. Tuttavia, si è verificato un leggero aumento inaspettato della pressione sanguigna sistolica e diastolica, contrariamente alla prevista diminuzione della pressione sanguigna causata dalla musica rilassante. Recenti ricerche hanno evidenziato che l’ascolto della musica può provocare un aumento temporaneo della pressione sanguigna a causa del piacere che procura.

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Valutazione oggettiva dei risultati

Salvatore Petrone ha condiviso che lavorare a questo progetto è stata un'esperienza preziosa, nonostante le sfide presentate a causa della ricerca limitata sulla musica e sulla terapia. Come musicista e ricercatore, ha dovuto bilanciare la creatività con il rispetto delle linee guida, ottenendo una musica piacevole anche per chi non era affetto da demenza. Tuttavia, lo studio presentava alcune limitazioni, tra cui la mancanza di differenziazione tra i tipi di demenza e l’uso di protocolli non standard. Tuttavia, la creazione di questi brani musicali rilassanti rappresenta uno sviluppo significativo nella composizione di musica per persone affette da demenza. Questo approccio scientifico è in linea con i principi della musicoterapia neurologica, che utilizza la musica per stimolare il cervello e migliorare il benessere del paziente.

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